Per le sue condizioni atmosferiche e la ricchezza della sua terra, la Sicilia è sempre stata la fonte di grano primaria degli imperi e dei regni antichi.
Le coltivazioni tipiche dell’isola erano considerate le migliori al mondo e venivano esportati in tutto il Pianeta.
Purtroppo, la spinta alla standardizzazione industriale, che dal dopoguerra ad oggi ha caratterizzato l’Italia, ha rischiato di distruggere le varietà cerealicola dell’isola, ma oggi questa millenaria ricchezza è stata riscoperta e, grazie alla rivalutazione dell’alimentazione Bio e al potenziamento dei mezzi di informazione e comunicazione, i Grani Antichi di Sicilia stanno acquistando una nuova vita.
Sono infatti il cibo privilegiato da coloro che soffrono di intolleranze lievi, poiché il glutine in essi presenti mantiene un’alta digeribilità, perché più puro ed esente dai cambiamenti chimici dovuti alle moderne tecniche di produzione.
Grazie a questa caratteristica, unica al mondo, sono sempre di più le aziende che decidono di riscoprire e coltivare queste varietà di grano (oltre 50, tra le quali spiccano Timilia, Russello, Perciasacchi, Maiorca, Margherito, Biancolilla) non solo per il mercato locale, ma anche per commerciarlo all’estero in forma di materia, di farine e pasta.
La trasformazione dell’economia rurale dell’isola è iniziata e, anche se le difficoltà non mancano, i presupposti di crescita sono ottimi e le speranze di miglioramento numerose.